la Patristica latina


I primi apologisti della Patristica latina: Minucio Felice e Tertulliano contro la cultura pagana

Con Patristica latina si intende un gruppo di Padri della Chiesa che scrivono in latino che però si differenziano dalla filosofia pagana in quanto la loro formazione è più giuridico-retorica che filosofica. Nell’ottavo dialogo il romano Minuncio Felice scrive a favore dei cristiani stabilendo un rapporto con la cultura pagana mentre in altri scritti lascia duri attacchi contro i filosofi greci dicendo che i filosofi sono dei corrotti maestri di corruzione.

Tertulliano è ancora più critico e negando alcuna somiglianza fra la filosofia e il cristianesimo afferma che solo con la fede e non con la ragione si può raggiungere la verità. Inoltre secondo lui non si può spiegare la fede, infatti dice: “credo quia absurdum” (credo proprio perché assurdo).


Patristica latina dei secoli successivi: san Gerolamo e sant’Ambrogio

A san Gerolamo si deve la Vulgata cioè la Bibbia in latino che girava nel medioevo. Lui insiste sull’educazione nella prima infanzia e cioè sul compito dei genitori che devono impartire valori morali e religiosi. Sottolinea l’insegnamento della preghiera e della purezza attraverso le tre lettere e anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica. Gerolamo da molta attenzione all’educazione femminile anche solo in campo morale e religioso.
Anche sant’Ambrogio contrasta gli aspetti della cultura pagana e prendendo spunto da Cicerone elabora in una propria opera indirizzata al clero e alla popolazione di Milano i doveri dei sacerdoti. Gli esempi di virtù vengono adatti al cristianesimo così diventa per esempio la lealtà la fede in Cristo e così la charitas (insieme alla fede e alla speranza è una dellle virtù teologali di benevolenza verso il prossimo) assume un significato più interiore. Con Ambrogio viene ripreso in concetto di officium (servizi, doveri, senso di dovere) greco-romano. Egli distingue però due livelli di servizio/dovere: l’officium medium (che fa riferimento ai comandamenti) e l’officium perfectum (che raccoglie i consigli dei santi).

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