La motivazione intrinseca ed estrinseca


Motivazione intrinseca


L’apprendimento è molto condizionato dalla motivazione. Si parla di motivazione intrinseca quando la persona è spinta da sé stessa per interesse personale, piacere, curiosità oppure autorealizzazione a fare qualcosa. Attraverso questa motivazione l’alunno sviluppa più autostima e diventa più coraggioso nell’affrontare dei suoi compiti.

Edward Deci (psicologo statunitense) ha dimostrato che diminuisce la motivazione intrinseca quando ci si agisce per una motivazione estrinseca come per esempio un premio invece che per soddisfazione personale. L’allievo vuole accrescere le sue conoscenze e di seguito i suoi obiettivi sono di padronanza.
 

La motivazione estrinseca


Anche la motivazione estrinseca come per esempio un premio, un aumento di stipendio, l’approvazione dei genitori svolgono ruoli molto importanti nei nostri comportamenti. Nell’ambito scolastico si parla di motivazione estrinseca quando un alunno si impegna per ricevere un buon voto, una ricompensa, una lode e non un brutto voto, una punizione oppure un rimprovero. In questo caso l’alunno si concentra sul dimostrare delle sue capacità e gli obiettivi sono di prestazione.

 

Però anche lo stato d’animo svolge un ruolo importante:

-          Se una persona è spinta ad affrontare compiti difficili (però fattibili) ed è fiduciosa tende al successo

-          Se una persona ha paura, sceglie i compiti facili e giustifica il fallimento dicendo che il compito era troppo difficile tende ad evitare il fallimento.

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