Gregory Bateson
Nato: 9 Maggio 1904
Morto: 4 luglio 1980
Bateson era un antropologo,
sociologo e psicologo britannico ma i suoi lavori si riferivano anche ad
altre discipline. Tanti dicono anche che era un filosofo perché riusciva a
passare da un campo della scienza umana all’altro creando sintesi teoriche
originali. Due delle sue opere più
importanti sono “Verso un’ecologia della Mente” e “Mente e Natura”. Bateson è
molto famoso per la sua teoria del doppio
legame che spiega la schizofrenia.
Altri informazioni su Bateson: https://it.wikipedia.org/wiki/Gregory_Bateson
La schizofrenia:
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Il termine schizofrenia
vuol dire scissione della mente oppure suddivisione delle funzioni mentali ed è
una psicosi cronica caratterizzata da sintomi di cambiamento del pensiero, del
comportamento ecc. così gravi da limitare le normali attività della vita. Di solito
questa malattia porta con se allucinazioni, uditive, deliri paranoidi ecc..
Bateson
ipotizzò che si possono riscontrare esposizioni che comportano con loro l’incapacità
di valutare i legami tra la comunicazione esplicita e quella implicita a
situazioni familiari e soprattutto alla madre di doppio legame. Per questo ogni
comunicazione per una persona schizofrenica è pericolosa perché non riesce ad
accettare una semplice domanda come “come stai oggi?” come domanda senza doppi
fini non contraddittori.
Il doppio legame:
Il doppio legame
(anche detto doppio vincolo) indica una situazione dove la comunicazione
verbale (cioè quello che viene detto a parole) e la comunicazione non verbale(gesti,
atteggiamenti ecc.) di una persona non accordano. La situazione è tale che l’altra
persona non riesce a uscirne e si chiude dentro di sé.
Bateson fa l’esempio:
Una madre rivede dopo tanto tempo il figlio ricoverato per disturbi mentali. Il
figlio vuole abbracciare la madre, essa si irrigidisce. Di seguito si ritrae il
figlio e così la madre gli dice che non deve aver paura di esprimere i suoi
sentimenti.
A livello di comunicazione implicita la madre esprime rifiuto per
il gesto del figlio. Invece esplicitamente
nega di essere colpevole dell’allontanamento del figlio dicendo che esso non deve
aver paura di esprimersi. Dandogli la colpa
e facendolo credere di essere bloccato dai suoi sentimenti il figlio non
trova modo per esprimersi.
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