il cristianesimo, la filosofia e la Patristica greca

Il cristianesimo deve affrontare le società e culture pagane ma anche le diversi interpretazioni dello stesso messaggio cristiano.
Già nel secondo secolo dopo Cristo compaiono le prime scuole cristiane che insegnavamo oltre alla religione anche frammenti della filosofia greca e i sette atri liberali. I maestri di queste discipline venivano chiamati didaskaloi e una delle scuole più importanti era la Didaskaleion ad Alessandria in Egitto dove lavoravano Panteno, Clemente Alessandrino e Origene. Il catecumento è la condizione di chi si appresenta a ricevere il batteismo e attraverso il quale si educa al cristianesimo. Ci sono due livelli formativi: uno per gli incipienti (quelli che entrano nella comunità cristiana) e uno per i competenti (preparazione più approfondita). Il compito educativo è affidato al sacerdote. Nel momento in cui il battesimo viene anticipato ai primi mesi di vita il catecumento scompare e lasciano spazio alle prime scuole di teologia. Secondo l’educazione cristiana può conoscere, cioè studiare e apprendere solo chi possiede fede però anche la fede viene confermata dalla conoscenza.
La Patristica confronta le più mature correnti di filosofia come il neoplatonismo, lo stoicismo e il nuovo testamento. Il dibattito dottrinale-filosofico (sulla Trinità e la divinità di Cristo per esempio) influenza molto l’educazione e infatti dopo un l’insegnante viene considerato solo uno stimolo affinché l’uomo scopra in sé il maestro interiore.




La Patristica greca: Clemente Alessandrino, Origene e Giovanni Crisostomo


Molti Padri della Chiesa scrivono in Greco per attirare verso il cristianesimo gli appartenenti delle classi colte ancora legati al mondo culturale greco.
Clemente Alessandrino (150-220 d.C.) nelle sue opere il Protrettico e il Pedagogo fa semplicemente un perfezionamento della cultura pagana, pur non condividendo i valori della cultura pagana. Ciò ci dice che c’è una linea di continuità fra precristiano e cristiano.
Cristo è inteso come il logos pedagogo e maestro della filosofia greca: la ragione che guida i fanciulli, e la ragione che insegna la verità. Così il cristianesimo diventa una nuova paideia.

Il successore di Clemente è Origene (185-253 d.C.) che prosegue i tentativi di Clemente e per il quale il messaggio divino è porsi come educatore dell’umanità. Il ritorna a Dio è il tema dominante della religione e esprime sia la scelta de un’adesione profonda al messaggio cristiano che l’idea di un ritorno delle anime di Dio. Infatti secondo Origene i demoni, gli angeli e Cristo sono state anime di Dio.
L’attività di Origene è stata importante anche per l’interpretazione e diffusione della Bibbia.
 
Va ricordato anche il vescovo di Costantinopoli Giovanni Crisostomo (345-407 d.C.) che nella sua opera “Della vuota gloria e dell’educazione dei figli” considera la formazione etica dei figli una priorità rispetto agli studi umanistico-letterari. Perché secondo lui ci si deve insegnare ai giovani di seguire le leggi, di comportarsi nella parola di Dio e di controllare le passioni. Ai genitori viene assegnato il compito di educare correttamente i propri figli e cioè di spingere i maschi alla bontà invece che al desiderio di ricchezze e le ragazze alla modestia, alla pieta e ad essere buone casalinghe. Con questo si ritorna di nuovo alla catechetica e cioè all’istruzione a viva voce.

Commenti